Il binomio alimentazione-benessere è un tema attuale e a cui viene posta sempre più attenzione.
Partiamo dal presupposto che nessun alimento è in grado di causare una malattia né di curarla. In quanto esseri umani ci alimentiamo in modo variegato e utilizziamo accorgimenti e metodi di cottura per rendere il cibo sicuro, commestibile e gradevole. Il concetto di SALUTE è ampio e prevede aspetti psicologici, sociali e ambientali oltre
che fisici.
Il modo in cui mangiamo può influenzare nel lungo termine la salute fisica e mentale; pensiamo per assurdo a un’alimentazione totalmente priva di frutta, verdura e alimenti freschi: vari studi hanno confermato che ci esporrebbe ad un rischio concreto di carenza di vitamine, minerali oltre a numerose patologie. La VARIETA’ e la COMPLETEZZA nutrizionale sono due aspetti cruciali per il benessere.
La panacea di tutti i mali
La diagnosi di allergie, intolleranze alimentari, celiachia e alcune malattie metaboliche ereditarie sono gli unici casi in cui escludere certi componenti alimentari è essenziale per la salute.
Per le altre condizioni non esistono alimenti “magici” capaci di guarire, né stili dietetici particolari senza fondamento scientifico. In certi casi o momenti della vita l’alimentazione può essere un importante supporto di cui è bene discutere con un professionista.
E quindi come faccio a mantenermi in salute?
Possiamo intanto porci delle domande:
- Nell’ultimo anno, il mio peso è cambiato molto rispetto al solito? Sono avvenuti eventi particolari? Ho avuto delle diagnosi? Ho iniziato ad assumere farmaci e/o integratori alimentari? Il mio stile di vita è cambiato in modo significativo?
- Da quanto tempo non faccio le analisi del sangue o altri check up medici?
- Escludo alimenti o intere categorie di alimenti? Se sì per quali motivi? È sempre stato così?
- Come definirei il mio rapporto con il cibo? Quanto ci penso durante il giorno?
- Riesco a percepire ed assecondare i segnali interni di fame e sazietà? Come sono i miei livelli di energia? Come va la mia digestione? E l’intestino?
Considerare questi aspetti può essere un primo passo per decidere di lavorare sulle nostre abitudini alimentari.